Strage familiare: uccide moglie vicino, feriti figli di 26, 14 e 13 anni. Poi l’orrore a casa della madre

Duplice omicidio alle prime luci dell’alba di mercoledì 25 settembre in via Ichnusa nel quartiere di Monte Gurtei, a Nuoro (Sardegna). Un uomo, Roberto Gleboni, operaio di Forestas, ha compiuto una strage familiare, in due diverse abitazioni, questa mattina e poi si è tolto la vita.

Secondo le primissime informazioni e da quanto scrive il quotidiano La Nuova Sardegna, l’uomo ha ucciso due persone e ne ha ferite quattro. La notizia ha iniziato a circolare nella prima mattinata di mercoledì 25 settembre e all’inizio si parlava di un femminicidio, poi si è scoperto che purtroppo altre persone sono rimaste vittime dell’uomo.

Nuoro: uccide moglie e vicino di casa ferisce tre figli e la madre

Nuoro: uccide moglie e vicino di casa ferisce tre figli e la madre

A sparare sarebbe stato il capo famiglia. La prima vittima è Giusi Massetti, di 43 anni, moglie di Roberto Gleboni, operaio di Forestas. L’autore del gesto, il marito, dalle prime informazioni che trapelano, avrebbe sparato e ucciso anche il proprietario di casa intervenuto nel pianerottolo dopo i primi spari, la vittima di chiamava Paolo Sanna.

Nuoro: uccide moglie e vicino di casa ferisce tre figli e la madre

L’uomo si è poi diretto nella stanza dei figli sparando alcuni colpi anche contro di loro. I ragazzi hanno 26, 14 e 13 anni: ferita in modo gravissimo la maggiore Martina, 26enne neolaureata. Dopo aver sparato ai figli, l’uomo è poi fuggito in via Gonario Pinna dove ha ferito in modo anche la madre, trasportata in ospedale, e poi si è suicidato.

Qualche giorno fa, sempre in Sardegna, questa volta a Siliqua, al culmine di una lite, un 15enne ha accoltellato il padre. Il ragazzo è già stato accompagnato nel carcere minorile di Quartucciu. Il padre, invece, dopo un primo ricovero all’ospedale Brotzu di Cagliari, è stato trasferito al Santissima Trinità dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico: il figlio lo ha colpito con un fendente alla gola.