“Finalmente”. Neonati sepolti in giardino, la mamma del fidanzato di Chiara rompe il silenzio

C’è la svolta nel caso dei due neonati sepolti nel giardino di una villetta. Nelle ultime ore sul caso di Vignale, la frazione del comune di Traversetolo (Parma) dove nei giorni scorsi è avvenuto il macabro ritrovamento dei due corpicini, sono arrivati diversi dettagli: “Nessuno all’infuori della ragazza era a conoscenza della gravidanza, né familiari, né padre del bambino, né amici”, ha scritto il procuratore Alfonso D’Avino in una nota.

La notizia è arrivata oggi, venerdì 20 settembre: Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver ucciso i due neonati, a distanza di un anno, dopo averli partoriti nella sua casa, è stata arrestata. Per la ragazza, accusata di omicidio e occultamento di cadavere, sono scattati gli arresti domiciliari come misura cautelare.

chiara petrolini arrestata caso neonati sepolti

Le parole della mamma del fidanzato di Chiara e l’appello del sindaco

Come riporta Repubblica la Procura di Parma – che aveva chiesto per la seconda volta una misura cautelare al Gip dopo il rigetto della prima – ha indetto una conferenza stampa nella mattinata per dare ulteriori dettagli. La mamma del compagno di Chiara Petrolini, raggiunta dalla notizia, ha rilasciato queste parole: “Finalmente. È l’unico commento che posso fare”.

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Già nella tarda serata di ieri il risultato del Dna aveva confermato che anche il primo bambino sepolto, ritrovato nel giardino della villa circa dieci giorni fa, è figlio di Chiara Petrolini e del fidanzato. A questo punto va chiarito se qualcuno abbia aiutato la studentessa a partorire e poi a seppellire i due neonati. Dopo il chiarimento sulle due gravidanze resta la domanda più straziante: “Perché quei bambini sono stati uccisi?”.

In questo momento la giovane si trova in una casa lontana da Traversetolo con la mamma. Nel frattempo è intervenuto il sindaco di Traversetolo, Simone Dall’Orto, con un appello: “Non siamo una comunità omertosa. L’appello che faccio è che chi sa qualcosa parli. Se qualcuno fino ad ora non lo ha fatto per paura, è tempo di rivolgersi agli inquirenti. Qualsiasi dettaglio o confidenza passata può”.