Maria Rosaria Boccia, spuntano gli scheletri nell’armadio: cosa si scopre

Il caso di Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano è nato il 26 agosto 2024, con un post su Instagram. Da allora, smentite e chiarimenti hanno alimentato polemiche e gossip. Boccia avrebbe avuto una particolare amicizia con il ministro, ma le versioni dei due non combaciano su temi pesanti come il G7 e l’uso dei soldi pubblici. Dopo le accuse di ‘ricatto’ da parte di Boccia sono arrivate le dimissioni di Sangiuliano e la nomina di Alessandro Giuli come nuovo ministro della Cultura. In queste ore sono saltate fuori nuovi indiscrezioni su Maria Rosaria Boccia. (Continua a leggere dopo le foto)

Maria Rosaria Boccia, spuntano nuove indiscrezioni su di lei

Dagospia in queste ore ha riportato una nuova indiscrezione su Maria Rosaria Boccia. Il sito di Roberto D’Agostino ha citato un articolo di François de Tonquédec e Gaspare Gorresio per “La Verità”. A quanto pare la donna nasconderebbe alcuni scheletri nell’armadio: nel 2018 la Boccia avrebbe avuto una diffida per atti persecutori da parte di un assessore di un paese della Costriera Amalfitana, che aveva avuto una relazione con lei. Dagospia cita La Verità che scrive: “Nell’anno di grazia 2018 la dottoressa Maria Rosaria Boccia era già stata diffidata da un politico (un assessore di un paese della Costiera amalfitana) per atti persecutori. Una storia che ricorda tanto quella oggi agli onori della cronaca e che ha travolto il ministro Gennaro Sangiuliano. Un documento clamoroso che sembra svelare un modus operandi, una attitudine dell’avvenente pompeiana nei confronti dell’universo maschile. Ovviamente si tratta della versione del presunto stalkerizzato, ma porta il lettore a rivedere le sue convinzioni e la narrazione che ha dominato questa storia: una donna che si ribella al potente di turno e rivendica la propria dignità, personale e professionale”.

Nuovi scheletri nell’armadio

Dagospia, citando La Verità, riporta: “Leggiamo che cosa scrive l’avvocato G. D. nel documento: «La seppur breve “relazione” affettiva e stata interrotta per volontà unilaterale del mio assistito alla fine del mese di luglio scorso. Una fine che Ella mai ha accettato, atteso che a decorrere dal 3 agosto, giorno in cui comunicava telefonicamente al mio assistito di essere ‘“incinta”. per il signor M.M. iniziava un incubo che di fatto lo ha indotto a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, determinando un perdurante e grande stato di ansia o di paura». […] Ma gli indizi iniziano ad accumularsi e di gravidanze annunciate anche ad altri uomini a Scafati e Pompei parlano in molti. Come se ci trovassimo di fronte alla specialità della casa. L’atto di diffida stragiudiziale prosegue: «Alla notizia della gravidanza, seppur improbabile, il mio assistito, coerentemente ai suoi valori culturali, nonostante ribadisse di non voler essere in alcun modo più impegnato in relazione sentimentale, Le (alla Boccia, ndr) faceva presente che si sarebbe comunque assunto le responsabilità del caso»”. (Continua a leggere dopo le foto)

Poi Dagospia riporta anche un altro pezzo dell’articolo de La Verità: “La conditio sine qua non per adempiere ai propri doveri era però «un riscontro medico/clinico certo su tale asserito stato di gravidanza». Un riscontro che sarebbe stato «sempre negato» dalla Boccia. […] Alla fine della lista il legale avverte la Boccia: «La intimo e diffido a far cessare, se in corso, e a non assumere piu alcun comportamento o atto persecutorio nei confronti del signor M.M.. Precisando sin d’ora che in caso contrario, verrà formalizzata nei suoi confronti apposita istanza di ammonimento […] indirizzata al Questore della Provincia di Salerno, a cui, nel caso di inottemperanza seguirà d’ufficio la denuncia, non rimettibile, all’autorità giudiziaria», ai sensi dell’articolo del codice penale che persegue gli atti persecutori.