Martina perde la vita a soli 28 anni, il marito…
Una storia difficile da leggere tutto d’un fiato, senza piangere, quella di cui vi parleremo; una storia che ha commosso milioni di utenti, toccando le corde emotive più profonde. A volte il destino è davvero spietato, colpendo quando meno ce lo si aspetta, coppie felici innamorate, unite da un sentimento sincero e forte.
La cronaca, di botto, ci ha messo dinnanzi agli occhi uno scatto che, in men che non si dica, ha fatto il giro del web, facendo tanto parlare. Tanti coloro che, apprendendo la notizia, hanno manifestato i loro pareri, i loro pensieri, dando vita alle loro riflessioni sulla vicenda, una delle più raggelanti che si possano leggere.
Pensiamo ad una donna bellissima, piena di vita, che, in poco tempo, viene strappata alla dimensione terrena e, in particolare, all’amore di sempre. Cosa c’è di peggiore di tutto ciò?
L’amore, quello vero, è destinato a durare ben oltre l’effimera esistenza umana, per chi ci crede, ma ci sono storie che lasciano il segno, che scuotono i lettori e che impongono loro una doverosa riflessione, come avrete modo di constatare.
Martina ha perso la vita a soli 28 anni e il marito ha avuto una reazione indubbiamente forte. Vediamo insieme di cosa si tratta nella seconda pagina del nostro articolo, poiché gli utenti non potevano aspettarsi una cosa simile, al limite del surreale ma tremendamente vera.
La vedete qui, Martina, stretta nell’abbraccio amorevole del marito Antonio, poche ore prima del suo decesso, sopraggiunto all’improvviso nell’estate di sei anni fa. A portarsela via, a soli 28 anni, una neoplasia diagnosticatale mesi prima, durante un controllo di routine. Antonio, conosciuto tra i banchi di scuola, le è stato accanto sino alla fine.
L’ha accudita, coccolata, non facendola mai sentire sola. Pochi giorni dopo il decesso, l’uomo si è recato sulla lapide della moglie defunta, per depositare un mazzo di rose rosse su di essa e pregare. E’ stato in quel frangente che ha notato una cosa stranissima: un mazzo di fiori, simile al suo, poggiato sul marmo.
Il bouquet era accompagnato da un biglietto che recitava: : “Ti amo, tuo Giovanni”. Antonio, paralizzato, ha pensato che quei fiori fossero di una amante della moglie, non credendo ai suoi stessi occhi. In preda all’ira, li ha afferrati e buttati via, nel prato del cimitero.
In lacrime, ha poi preso il biglietto in mano e ha letto attentamente quel bigliettino, arrivando ad un’altra conclusione: sua moglie aspettava un bimbo da lui ma non è riuscita a portare a termine la gravidanza per le sue problematiche di salute. Così, consapevole del fatto che il tumore non le avrebbe lasciato molto tempo, ha scritto quella lettera.
Giovanni non era l’amante, ma quel figlio mai nato che ha desiderato con tutta se stessa. Da allora di anni ne sono passati sei e Antonio si è rifatto una vita, con una donna conosciuta tramite amici in comune. Ha scelto di risposarsi e di chiamare suo figlio proprio Giovanni, come Martina voleva. Esiste storia più toccante di questa? Non ci sono parole per descriverla, vero?