Sclerosi multipla, il primo sintomo a cui prestare attenzione

Di sclerosi multipla  abbiamo sentito parlare svariate volte, trattandosi di è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, peraltro molto diffusa. La sclerosi multipla è complessa e imprevedibile, ma non è contagiosa né mortale (questo va precisato). Essa, come si può facilmente leggere sui siti scientifici che se ne occupano,  è caratterizzata da una reazione anomala delle difese immunitarie che attaccano alcuni componenti del sistema nervoso centrale, scambiandoli per agenti estranei. Proprio  per questo, rientra tra le patologie autoimmuni.

Le persone affette da sclerosi multipla nel mondo sono circa 2,8 milioni, di cui 1.200.000 in Europa e circa 133.000 in Italia per cui capiamo bene quanto importante ed essenziale sia conoscere questa malattia,  stando attenti ai primi sintomi con cui si manifesta.

La diagnosi di  sclerosi multipla avviene, in genere, in una fascia temporale che va tra i 20 e i 40 anni, per cui chi la scopre ha spesso davanti a sé una vita intera. Anche se tale diagnosi è decisamente forte, specie per  i più giovani, è doveroso fare in modo che ai pazienti non manchino le giuste informazioni, sia sui sintomi che sulle cure, attualmente disponibili, in modo da poter avere un’esistenza il più possibile normale.

Ad oggi, chi è affetto da sclerosi multipla ha un’ aspettativa di vita di circa 5-10 anni inferiore rispetto a quella di chi non ha questa patologia. Di fatto, però, grazie alle terapie di cui godiamo oggi, i pazienti con sclerosi multipla possono vivere una vita soddisfacente, quasi uguale a quella di chi questa malattia non ce l’ha.

Sono in tanti a chiedersi quali sono i sintomi  cui prestare attenzione. Possiamo dirvi che il primo sintomo della sclerosi multipla lascerà molti di voi letteralmente di sasso, in quanto non ve lo immaginereste minimamente.

Va fatta una doverosa premessa: i primi sintomi della sclerosi multipla potrebbero manifestarsi anni prima della diagnosi vera e propria,  ma magari, un po’ per la giovane età, un po’ per paura dei camici bianchi e un po’ per inesperienza, si tendono a sottovalutare con la speranza che possano passare col tempo, imputandoli, erroneamente, ad altre patologie.

In effetti, quando i pazienti scoprono di essere affetti da sclerosi multipla, facendo mente locale, si rendono conto che i sintomi su cui lo specialista fa chiarezza, loro li hanno già provati sulla propria pelle, diversi anni prima.  Ma sapevate che uno dei sintomi più frequenti e più anticipatori della malattia riguarda la vista?

Forse alcuni ne avranno già sentito parlare di  neurite ottica, causata da un’infiammazione che danneggia il nervo ottico,  che provoca dolore al movimento degli occhi e perdita temporanea della vista. La neurite è considerata uno dei sintomi più concreti della sclerosi multipla, mentre altri sintomi potrebbero essere più generici, quindi attribuibili ad altre malattie.

I  sintomi tipici della neurite ottica sono la “visione offuscata” di predominanza centrale e l’alterazione della visione dei colori, particolarmente intensa per il colore rosso, che inizia in modo subacuto in 7-10 giorni. Almeno il 90% dei pazienti avrà un dolore retrooculare associato, che è innescato o peggiorato dai movimenti oculari. Per la diagnosi, l’esame oftalmologico rivela un relativo difetto pupillare di tipo afferente nell’occhio colpito, un’acuità visiva ridotta e uno scotoma centrale all’esame campimetrico. Si può osservare un’infiammazione della testa del nervo ottico o una papillite, ma frequentemente (fino a 2/3 dei pazienti) non si trova alcuna alterazione, perché l’infiammo avviene a livello retro-bulbare (dietro la testa del nervo ottico).

Tra gli altri sintomi di sclerosi multipla troviamo la fatica, descritta dai pazienti come un senso di stanchezza, anche dopo attività molto semplici e banali; l’intorpidimento o il formicolio di diverse parti del corpo come le mani, le braccia, le gambe o il tronco, così come una frequente sensazione di vertigini e la rigidità muscolare; problemi intestinali e alla vescica.; problemi cognitivi, legati alla mancanza di  concentrazione e alla incapacità di ricordare le cose.