Governo Meloni, “Bollo auto”: ecco cosa sta succedendo
Dal 22 ottobre 2022 Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, Giorgia Meloni ed il suo governo hanno un compito assolutamente non facile, quello di risollevare le sorti finanziarie di un’Italia al collasso, alle prese con mille problemi che devono assolutamente essere risolti, pur non essendo facile farlo in tempi brevi.
Prima la pandemia, poi la crisi economica legata a quanto, tutt’oggi, sta accadendo tra Russia e Ucraina e, infine, ma non per importanza, una questione urgente da risolvere: quella emiliana, dal momento che l’Emilia Romagna è flagellata dall’alluvione che si è abbattuta tra martedì e mercoledì.
Una situazione che non può essere sottovalutata, cui se ne aggiungono altre annose, attorno alle quali è doveroso fare chiarezza, una volta per tutte. Ovviamente, in questo scenario, c’è chi spera in bonus salvifici che possano risollevare il conto corrente ma nel calderone di questi giorni c’è anche il superbollo auto.
Quali saranno le sue sorti? Parliamo di una questione che, prima o poi, dovrà essere risolta, e in queste ore si sta discutendo proprio di questo tra i membri del Governo Meloni.
E’ doveroso capire qual è la strada giusta da seguire, perchè, naturalmente, gli automobilisti hanno tutto il diritto di essere informati preventivamente.
La maggioranza vuole cancellare il superbollo auto, la tassa sulle auto di grossa cilindrata. A dichiararlo è stato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini spiegando che il partito è pronto a “presentare un emendamento ad hoc nella legge delega fiscale”. Lo stesso leader del Carroccio e ministro dei Trasporti, su Twitter ha scritto: “Via il Superbollo auto. La Lega, in pieno accordo col resto della maggioranza, è pronta a presentare un emendamento ad hoc nella legge delega fiscale. Era una nostra promessa e la stiamo portando avanti: meno tasse, più buonsenso”.
Alcune settimane fa Salvini aveva definito il Superbollo “una tassa odiosa” per cui cancellarla avrebbe dato “ossigeno al mercato” e sostenuto “un settore prezioso che coinvolge milioni di famiglie”. Nelle scorse settimana, il deputato di FdI Andrea de Bertoldi si era impegnato a presentare un emendamento e lo stesso ministro si era già espresso in questo senso in passato.
Sicuramente i ben i informati sanno come funziona il superbollo ma per consentire anche a chi è meno addentro di capirci qualcosa in più. scopriamo come funziona l’ormai famoso superbollo. Dal 2011 è in vigore un’addizionale erariale alla tassa automobilistica per le vetture che superano una determinata soglia di kilowattora.
Nel 2012 la soglia è stata fissata in euro 20 per ogni kW di potenza del veicolo superiore a 185 kW per un veicolo nuovo. Con l’aumentare degli anni di anzianità si ha diritto a delle riduzioni: al 60% dopo 5 anni dalla data di costruzione, al 30% dopo 10 anni, al 15% dopo 15 anni. L’imposta extra non va più pagata decorsi venti anni dalla data di costruzione della vettura.
Il superbollo impone ai possessori delle auto di grossa cilindrata, che di norma sono anche le più inquinanti, di versare un’addizionale erariale sulle tasse automobilistiche Parliamo di possessori di vetture sportive e di lusso, facenti parti di quel settore del mercato che non conosce crisi e che, anche negli anni più duri per noi, comuni mortali, ossia in quelli della pandemia, ha registrato utili. Secondo l’attuale legislazione, il superbollo non sarà più dovuto dal 1 gennaio 2037.