“Abbiamo trovato Gianfranco, è morto”. A 4 mesi dalla sua scomparsa, la notizia peggiore

Purtroppo è finita malissimo la storia riguardante la scomparsa di Gianfranco Bonzi, l’uomo di 59 anni sparito nel nulla da quattro mesi. L’ultima volta che era stato visto era il 23 marzo, poi non si è saputo più niente dopo l’ultima immagine che lo ritrae mentre esce da un palazzo con un trolley. Alcuni giorni fa era stato però ritrovato un cadavere e il figlio Luca, attraverso il suo profilo Facebook, ha comunicato a tutti che si tratta proprio del papà.

La scomparsa di Gianfranco Bonzi, sparito da quattro mesi, ha avuto un esito nefasto. Infatti, è stato trovato morto dopo essere rimasto vittima di una bruttissima vicenda. Tempo fa il fratello, durante la trasmissione Rai Chi l’ha visto?, aveva detto: “Forse quando ha scoperto la verità si è vergognato”, in riferimento ad una truffa che avrebbe subito.

Scomparsa Gianfranco Bonzi, l’uomo sparito da quattro mesi è stato trovato morto

La scomparsa di Gianfranco Bonzi aveva allarmato anche il figlio, che sperava in un lieto fine. Ma poco più di quattro mesi dopo la sparizione, nella giornata del 29 luglio il giovane ha scritto sui social: “Lo scrivo per informare solamente tutti i familiari o amici di mio padre qui presenti o comunque tutti gli interessati, non ho altre parole sinceramente, ma alla fine mio padre è stato trovato senza vita sulle rive dell’Adda“.

Bonzi era scomparso dopo essere finito in una truffa sentimentale, infatti aveva regalato più di 5mila euro ad una presunta donna conosciuta online, che si spacciava per la cantante Dua Lipa. Ma si trattava di un uomo siciliano. Il custode 59enne purtroppo morto aveva annunciato su Facebook la volontà di suicidarsi. Il figlio ha concluso così il suo post: “Quello che aveva detto alla fine ha fatto! Mi sento sereno e distrutto! Riposa in pace papà, non importa cosa hai fatto.. Ti ameremo tutti per sempre, non soffrire più e ti prego guardami ora più che mai”.

Il copro di Gianfranco Bonzi è stato quindi ripescato dal fiume Adda a Milano. La procura meneghina ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio e nei prossimi mesi si saprà qualcosa in più.