“Addio maestro”. L’Italia perde un punto di riferimento, morto a 43 anni
Una notizia inaspettata, arrivata come un fulmine a ciel sereno. A darne notizia è stato il sindaco Vincenzo Corbo. “Canicattì, oggi piange l’improvvisa e prematura scomparsa di un giovane che insieme al fratello nel giro di pochi anni ha saputo costruire una celebre azienda che ha fatto parlare di sé e della nostra città per la realizzazione di panettoni e colombe artigianali, apprezzati e gustati in Italia, in Europa ed anche in altre parti del mondo”, ha scritto il sindaco di Canicattì, in un post su Facebook.
“A nome mio, della giunta e dell’intera città di Canicattì manifestiamo vicinanza alla famiglia Bonfissuto, ai figli, alla moglie, ai genitori ed a tutti i parenti in questo momento di grande ed incolmabile dolore”, ha aggiunto il primo cittadino, per poi sottolineare: “La sua è stata un’esperienza straordinaria, come uomo e come imprenditore, ha testimoniato un attaccamento sincero alla nostra città”.
Canicattì, morto a 43 anni Vincenzo Bonfissuto: il “re dei lieviti”
“È stato artefice di scelte ed investimenti importanti che hanno portato posti di lavoro, ha contribuito a far diventare Canicattì punto di riferimento e di eccellenza. Ed è per questo che tutti lo ricorderemo con commozione ed affetto certi che il messaggio che ha portato avanti resterà da esempio per tanti altri giovani della nostra città”.
Vincenzo Bonfissuto, famoso in tutta Italia come “il re dei lieviti”, è morto all’improvviso a 43 anni: sembra per un infarto. fa un ritratto Ragusanews.com: “insieme al fratello Giulio, aveva aperto nel 2011 la “Desserteria Bonfissuto” a Canicattì, diventata poi una delle migliori pasticcerie italiane, apprezzata soprattutto per i panettoni e colombe, premiati in più occasioni in giro per il mondo.
Nel 2020 aveva avviato una battaglia per la tutela del vero pistacchio siciliano, impiantando anche un pistacchieto con piante autoctone scoperte a poca distanza dal suo laboratorio di Canicattì, nella “fastuchera di contrada giuliano”. Grazie al contributo di “coltivatori virtuali” e dei clienti più affezionati era riuscito a trasformare 800 metri quadrati in aperta campagna in un rigoglioso pistacchieto”.