“800 euro alle mamme straniere mentre a quelle italiane spetterà…” La sentenza del tribunale.
Ventiquattro mamme di nazioni diverse riunite per combattere insieme, unite dallo stesso scopo.
Provenienti da Egitto, Marocco, Senegal, Pakistan, Ecuador, Bolivia, India, Burkina Faso, Tunisia, Albania, Costa d’Avorio e Nigeria, hanno ottenuto la loro vittoria.
Il Tribunale di Bergamo, infatti, ha riconosciuto loro il premio alla nascita, meglio conosciuto come bonus bebè.
L’Inps è stato accusato per la condotta ritenuta discriminatoria, poichè negò loro l’accesso alla procedura che gli consentiva di ottenere il bonus.
Dovrà riconoscere, adesso, “il diritto alla prestazione sin dal dovuto, con condanna al pagamento delle somme maturate, pari a 800 euro per ciascuna ricorrente”.
Fino a questo momento, alle cittadine straniere senza permesso di soggiorno, era stato escluso il diritto.
La responsabile dell’Ufficio Migranti della CGIL di Bergamo, Annalisa Colombo, che ha guidato la protesta, ha commentato così la vicenda:
“Secondo il Tribunale di Bergamo l’esclusione contrasta non solo con il testo della legge italiana, ma anche con una direttiva dell’Unione Europea, che garantisce la parità di trattamento nell’accesso alle prestazioni di maternità a tutti i migranti titolari di un permesso per famiglia o per lavoro.
Quello relativo alle 24 mamme è solo uno dei molti ricorsi rivolti al Tribunale per rappresentare circa 200 donne. La decisione del Tribunale di Bergamo costituisce un’ulteriore sollecitazione al Governo affinché, nel decidere sulla proroga di quest’ultima misura (diversa dal premio alla nascita che cesserà comunque la sua efficacia nel 2018), non ignori ancora una volta la necessità sociale e l’obbligo giuridico di non escludere le famiglie straniere da queste forme di sostegno”
Mamme straniere o italiane… sono pur sempre mamme. Questa è la decisione. E tu… la condividi?