52€ per due tramezzini e due spremute, la risposta del direttore

Sono in tanti coloro che amano concedersi una pausa pranzo o un aperitivo rapidissimo, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo, e qui di sorprendente c’è uno scontrino davvero esagerato, a detta di chi lo ha ricevuto.

Il caso di cui vi parleremo, che il cliente ha deciso di raccontare, esprimendo tutto il malcontento per il conto che ha dovuto fronteggiare,  sta generando una marea di reazioni, dividendo fortemente il popolo del web. Se da un lato c’è chi ritiene che lo scontrino sia stato davvero un furto, dall’altro  c’è chi è dalla parte del direttore.

Il mondo è bello perché vario e non tutti possono avere lo stesso pensiero a riguardo. Dunque, c’è chi ha subito considerato lo scontrino proporzionato al servizio offerto e chi, al contrario, ha tuonato che sia stato davvero assurdo. Il cliente, ad ogni modo, ha scelto di condividere la sua esperienza con gli utenti.

Il suo caso è divenuto virale, anche perchè quando si parla di scontrini esagerati la curiosità di sapere tutto, in dettaglio, è davvero elevatissima, a caccia del luogo, degli alimenti e della bevande consumate e perché no, anche delle discussioni, nate a seguito dell’emissione della fattura.

Un cliente, dopo aver consumato  due tramezzini e due spremute, si è trovato dinnanzi ad uno scontrino di 52 euro. Epica è stata  la risposta del direttore.

E’ stato fanpage.it , il primo a intervistare il cliente che ha segnalato  il conto salato ricevuto dopo essere stato nel bar Rosati di Roma, situato nella centralissima Piazza del Popolo, una delle mete turistiche per eccellenza della Capitale.

Stando al suo racconto, il 12 novembre ha ordinato due tramezzini prosciutto e formaggio (10 euro l’uno) e due spremute (12 euro l’una),  con in più 8,36 euro di servizio al tavolo, ritrovandosi, al momento dell’emissione della fattura, con uno scontrino di 52 euro.

Di rientro da una visita ospedaliera per il figlio, ha optato per il fermarsi al bar Rosati. Il suo racconto  è proseguito con queste precisazioni: “Senza tovaglietta né altro, ci vengono serviti i toast su un solo piattino e due tovagliolini di carta. Per la modica cifra di 52,37 euro. Se non è furto questo… Con 8 euro solo per il servizio…. Quale!?”.

A queste parole, il direttore del bar ha immediatamente controbattuto  dicendo: “Il nostro bar ha 102 anni di storia e ci troviamo proprio nel cuore della città. Il menù è esposto all’esterno, all’interno sopra alla cassa e anche su ogni tavolo, i clienti possono consultarlo, prima di entrare e decidere se mangiare o bere da noi. I prezzi che facciamo sono uguali per tutti senza distinzioni, sia per clienti romani e italiani che per turisti internazionali”.

Il direttore ha precisato che i prezzi non sono motivati solo dalla posizione del locale, situato nella centralissima Piazza del Popolo della Capitale,  ma da altro, chiosando: “C’è il costo dell’affitto, dello stipendio dei dipendenti e di tutte le altre spese che dobbiamo sostenere per portare avanti l’attività. Senza considerare il fatto poi che noi offriamo il massimo della qualità nei prodotti alla nostra clientela”.