20mila litri d’acqua per spegnere il futuro: la Tesla che brucia più di un petrolchimico
Ventimila litri d’acqua. Leggetelo di nuovo: 20 mila litri. È quanto è servito ai vigili del fuoco per spegnere una Tesla che ha deciso di farsi un falò nel Cuneese, tra le vigne di Narzole. Un’auto che doveva rappresentare il progresso, l’ecologia, il futuro luminoso… ma che ha finito per diventare un incubo di fumo, fiamme e sprechi colossali.
Il conducente, probabilmente orgoglioso della sua “rivoluzione green”, si è trovato costretto ad abbandonare in fretta e furia la sua Tesla fumante. Risultato? Nessun ferito, ma la macchina, quella sì, è stata ridotta a un mucchio di cenere high-tech. Un epilogo brillante per chi pensava di essere un eroe della sostenibilità.
Poi sono arrivati i vigili del fuoco, costretti a combattere contro questa meraviglia tecnologica per ore, armati di un arsenale idrico che avrebbe potuto irrigare un intero vigneto per una stagione. Con 20 mila litri d’acqua, avrebbero potuto riempire una piscina olimpionica. Invece, li hanno buttati tutti per domare una macchina ecologica che di “eco” ha dimostrato ben poco.
“Le moderne tecnologie rendono il lavoro più impegnativo”, dicono i vigili. Traduzione: queste auto sono bombe a orologeria su ruote. Batterie al litio e celle energetiche che, una volta prese fuoco, sono peggio di un incendio petrolchimico. In Germania, per evitare sprechi, hanno già cominciato a immergerle direttamente in vasche giganti. Un bel progresso, non c’è che dire.
Quindi, la prossima volta che qualcuno vi dice che le auto elettriche salveranno il pianeta, chiedetegli quanta acqua serve per spegnerle. Perché il futuro, a quanto pare, non brucia solo risorse, ma anche sogni di sostenibilità.