1143€ per una frittura e quattro fiorentine, turisti chiamano finanzieri – La titolare: “Con noi si paga…”

Una storia , questa di cui vi parleremo, che è finita su parecchi giornali, oltre che sui social dove è stato pressoché inevitabile che  gli utenti esprimessero la loro opinione a riguardo. Quando si è turisti, specie se in una città  prestigiosa, ricca di monumenti, opere d’arte e locali,  ovvio che si voglia gustare anche dei buoni piatti, magari  divergenti, di parecchio, rispetto alle proprie tradizioni.

In fin dei conti, il detto paese che vai… cibo che trovi  ( lo abbiamo rivisitato per voi) non è affatto sbagliato, se non fosse che le sorprese, per gli ignari clienti, sono sempre dietro l’angolo, come avrete modo di vedere nel proseguimento del nostro pezzo.

Il caso di cui vi parleremo è rimbalzato dai siti locali a quelli nazionali, lasciando senza parole un sacco di utenti che  non potevano aspettarsi  un colpo di scena simile, anche perché, per via della sua gravità,  è al vaglio delle forze dell’ordine, chiamate a far luce sulla vicenda.

Può capitare a chiunque di noi, di ricevere un conto salatissimo e di non sapere per quale motivo  ci sia arrivata questa mega cifra da pagare ma  questa volta, la realtà ha superato di gran lunga ogni aspettativa, poiché  i fatti hanno davvero dell’incredibile e, di certo, non si augurerebbe nemmeno al peggior nemico di viverli.

Dei turisti,  alle prese con un conto da 1143, hanno chiamato i finanzieri. Vediamo insieme di ricostruire in dettaglio questa assurda vicenda, poiché, ad oggi, continuano ad emergere particolari che la rendono ancora più intricata del dovuto .

Un caso, questo di cui vi parleremo, che sta facendo tuonare l’opinione pubblica e difatti, dopo la sua comparsa sul Corriere del Veneto, è stato ripreso da parecchi siti d’informazione che si stanno occupando di esso. Inevitabili i commenti  degli utenti che  hanno voluto esprimere   il loro punto di vista e come si sarebbero comportati al posto dei poveri malcapitati.

I fatti risalgono ad un po’ di mesi fa quando 4 turisti giapponesi si sono recati all’Osteria da Luca, a Venezia, un locale il cui proprietario è cinese ma il gestore egiziano. Dopo aver consumato una frittura,  4 fiorentine e due calici di vino, si sono trovati a pagare 1143 euro. 

Un conto salatissimo, aggravato dal  fatto che non è stato emesso scontrino ma la prova del pagamento risiede nella strisciata della carta di redito.  Proprio per questo, i  4 turisti, indignati e sconvolti, hanno presentato la questione alla guardia di finanza che sta facendo luce sull’accaduto.

Il locale, in questi casi, può essere soggetto a chiusura temporanea, in attesa dei dovuti accertamenti e, in presenza di irregolarità fiscali ulteriori, le sanzioni possono aumentare in misura esponenziale.

Non è la prima volta che turisti, ignari dei prezzi di un locale, si imbattono in simili cifre da capogiro ma stavolta  la cosa   ha fatto ancora più rumore perché oltre al costo da capogiro, non è stata rilasciata fattura. Attualmente sono gli uomini delle  fiamme gialle ad occuparsi di questo caso che ha scosso gli utenti.